Pregevole, sofisticato, truce, inquietante.
Mitopoietico.
Uno degli horror più interessanti degli anni '90.
Splendide ed indimenticabili le musiche di Philip Glass.
Pregevole, sofisticato, truce, inquietante.
Mitopoietico.
Uno degli horror più interessanti degli anni '90.
Splendide ed indimenticabili le musiche di Philip Glass.
Originale, affascinante, spiazzante.
Prima parte quasi come un documentario etnografico.
Mentre la seconda si avvolge di una atmosfera misteriosa e particolare...
Riti voodoo, stregonerie e fantasmi tra le mangrovie della foresta del Gabon.
Film sconosciuto che merita di essere recuperato.
Realistico, teso, sobrio.
Un ottimo poliziesco, ben costruito e recitato.
Stile quasi documentaristico e assenza di musiche.
Da recuperare.
Un'opera militante e peculiare, un documento coraggioso ed importante.
Che rende visibile un popolo ed una storia invisibile.
E che è capace di unire poesia e significato.
Pudico, radicale, esperienziale.
La vita comunitaria nel monastero di La Grande Chartreuse a Grenoble.
Un'opera unica, dall'importanza non solo mistica o religiosa.
Il regista Philip Gröning ha dovuto aspettare 16 anni prima di avere il permesso di girare il film.
Quattro generazioni, nel Texas di inizio anni sessanta.
Un western moderno, cinico, duro, amaro e disincantato.
Con una sceneggiatura incisiva ed un cast in forma.
Con la particolarità della quasi assenza di musiche, molto anomalo per un prodotto hollywoodiano.
A metà strada tra il documentario e il racconto di formazione, è una elegia sulla etnia nepalese e sulle loro usanze e stile di vita particolari.
Ambientazioni di grande impatto visivo e un cast di non professionisti che si fanno apprezzare.
Opera prima interessante, da recuperare.
Indipendente, calibrato, peculiare.
L'iniziazione precoce di una adolescente confusa e vulnerabile.
Sia nella forma che nel contenuto è una convincente opera prima, firmata Eliza Hittman.
Minimalista, delicato, semplice.
I piccoli sentimenti sconvolti dalla rullante società industriale.
Rivisto oggi vale come documento di un'epoca.
Girato con attori non professionisti eppure perfetti.
Oscuro, spaventoso, claustrofobico, metaforico.
Solitudine, malattia e disfacimento psicofisico in un horror d'autore.
Opera prima talentuosa di Natalie Erika James.
Straniante, impassibile, estremo, nichilista.
Cattivissimo.
Supermercati, tristi villette piccolo-borghesi e appartamenti anonimi, asfissiati da un caldo terribile.
Ritratto di un’umanità bizzarra, disturbata, sempre più al limite.
Uno dei migliori Seidl.
Asciutto, coraggioso, coinvolgente.
Versione filologicamente fedele ed esteticamente notevole del grande romanzo di William Golding.
Inquietante bianco/nero, ragazzini magnificamente diretti, crescendo di violenza conradiano.
Da riscoprire.