Fresco, onesto, luminoso, verace.
Incontri estivi nel limbo madrileno di Agosto.
La necessità di socializzare per (ri)trovare se stessi.
Diretto con mano sicura da Jonás Trueba.
Fresco, onesto, luminoso, verace.
Incontri estivi nel limbo madrileno di Agosto.
La necessità di socializzare per (ri)trovare se stessi.
Diretto con mano sicura da Jonás Trueba.
Teso, essenziale, onesto.
La lotta partigiana ambientata in terra genovese.
Girato con pochi mezzi e finanziato da una partecipazione collettiva.
Piccolo documento storico e primo film di finzione di Lizzani, privo di demagogie e speculazioni.
Intenso, significativo, vigoroso.
Spietato.
Lucida invettiva contro le classi politiche dirigenti votate alla speculazione edilizia e al particolarismo.
Cinema d'inchiesta e denuncia sociale ancora oggi inossidabile.
Uno dei migliori Rosi.
Ieratico, scabro, rarefatto, peculiare.
Luci fredde e atmosfera inquietante.
Un seducente mix di stregoneria secentesca, bigottismo e paure ancestrali.
Opera prima di Robert Eggers, basata su storie di folclore.
Uno degli horror più significativi dell'ultimo decennio.
Aldo Fabrizi.
Semplice, onesto, garbato, delizioso.
Dramma rurale e racconto di formazione ambientato nella campagna francese.
Diretto con una certa sensibilità, con una buona sceneggiatura e un ottimo lavoro del cast.
Da riscoprire.
Allucinato, psichedelico, ambiguo, proteiforme.
Una notevole esperienza cinematografica, stimolante ed eccitante.
"Niente è vero, tutto è permesso".
Opera prima di Donald Cammell e Nicolas Roeg.
Vincenzo Pirrotta.
Notevole, provocatorio, roccioso.
La malattia del potere, del nichilismo, della dipendenza dal sesso.
Con un enorme Depardieu.
Uno dei migliori Ferrara, per chi scrive.
Genuino, accurato, realistico.
L'autenticità e la spontaneità giovanile come contrasto con il disincanto della coppia borghese.
Opera prima notevole e già matura del grande Roy Andersson.
Appetitoso, sanguinolento, satirico.
Commedia horror nerissima e a tratti spassosa.
Allegoria del Brasile odierno con la impunità del potere dominante e la lotta di classe.
Gianni Amelio.
Fulvio Ottaviano.
Teso, coinvolgente, calibrato.
Thriller femminista a sfondo politico, basato su eventi reali accaduti in Palestina.
Con qualche leggera sbavatura ma abbastanza interessante nel complesso.
Discreto film targato Hany Abu-Assad.