Mordace, crudele, perturbante.
Un audace colpo all'importante istituzione dell'esercito messicano.
Discreto.
Mordace, crudele, perturbante.
Un audace colpo all'importante istituzione dell'esercito messicano.
Discreto.
Originale, ieratico, radicale, virtuoso.
Un dramma avvolto nel mistero che racconta metaforicamente i cambiamenti nell'Iran dell'epoca.
Un'opera esteticamente diversa nel panorama del cinema iraniano, con una fotografia notevole.
Bannato dopo la prima ed unica presentazione, ritenuto perduto ma miracolosamente ritrovato e restaurato di recente.
Un film raro e da recuperare.
Gregor Bozic.
Ruben Östlund.
Realistico, teso, amaro, dolente.
La brutalità e la tenerezza dell'adolescenza.
Film che conferma il talento di Guðmundsson come regista acuto e sensibile.
Ottimo il giovane cast.
Splendido e ironico, disincantato e struggente.
Affresco corale di un Giappone ai margini, nello scenario allegorico di una discarica.
Primo film a colori di Kurosawa, simbolico e potente.
Insolito, genuino, semplice, gradevole.
Un immigrato africano ed una vedova bulgara in un nido di pregiudizi.
Una commedia dolce-amara sul razzismo e la xenofobia.
Grottesco, perfido, spassoso.
Deliziosamente macabro.
Una black comedy ambientata in un condominio "infernale".
Uno dei migliori film di Álex de la Iglesia.
Anomalo, goliardico, appassionante.
Uno di quei rari casi in cui l'agiografia è funzionale all'opera.
Il bianco e nero di Boorman ci consegna in un aurea mitica il personaggio di Martin Cahill, uno dei più famosi fuorilegge della storia recente irlandese.
Il resto lo fa un cast in stato di grazia, con un Brendan Gleason da applausi, istrionico, sbruffone e anarchico quanto basta.
Solido, avvincente, teso, cinico.
Una missione quasi suicida e un manipolo di uomini che sembrano essere già condannati in partenza.
Suggestiva l'ambientazione nelle Filippine, buon ritmo, belle scene d'azione, discreta sceneggiatura ed un cast ben assortito.
Uno dei migliori film di Aldrich.
Peculiare, saturnino, affascinante, spiazzante.
Un ibrido ineffabile sul senso ricorsivo e atavico della perdita.
Un film che non può lasciare indifferenti.
Sobrio, essenziale, duro, coinvolgente.
Storia dell’affido congiunto di un bambino a genitori separati.
Tra i pregi, una solida sceneggiatura e un'ottima direzione del cast su cui spicca la straordinaria performance di Thomas Gioria nella parte del figlio.
Opera prima non priva di difetti ma efficace.
Controverso e imperfetto, un film che non può lasciare indifferenti.
Opera coraggiosa considerando che era quasi impossibile rendere sullo schermo il folle delirio consumistico-reaganiano-edonista del capolavoro di Ellis da cui è tratto.
Da rivalutare.
Un road movie atipico, cinico, dolente e simbolico.
Con un tocco di realismo magico.
Un film poco ottimista ma che riesce a convertire la rovina in bellezza.
Verace, piccante, ironico.
Girotondo erotico-grottesco nonché acuminata satira di costume.
Magistrale Tognazzi come "macho" calcolatore, impagabili le tre grazie, pudiche e assatanate.
Notevole commedia firmata Alberto Lattuada.