Due malati terminali inseguiti da gangsters un po' strampalati.
Una gradevole commedia d'azione, con un'affiatata coppia di attori.
Con tanto di mitico cameo finale del grande Rutger Hauer.
Due malati terminali inseguiti da gangsters un po' strampalati.
Una gradevole commedia d'azione, con un'affiatata coppia di attori.
Con tanto di mitico cameo finale del grande Rutger Hauer.
Affascinante, cupo, surreale.
Una favola dark tratta dai fratelli Grimm, con una fotografia notevole.
Girato interamente negli ipnotici paesaggi islandesi.
Manifesto dolente di una società votata agli ideali di immagine e successo ad ogni costo.
L'anelito alla gioventù perenne come anticamera dell'orrore.
Notevole l'apparato tecnico, brava e coraggiosa la Moore.
Jianxin Huang.
Satirico e divertente.
Mitsuo Yanagimachi.
Misterioso, affascinante ed eccentrico.
Byun Sung-hyun.
Mirabolante, adrenalinico ed un poco pulp!
Spietato, smagliante, amaro.
Commedia sociale nell’Italia degli anni 60: la corsa al successo e allo status-symbol diventano un’ossessione che finisce col travolgere amicizie e affetti.
Ingiustamente sottovalutato.
Tratto dalla storia vera del serial killer Rodney Alcala, che addirittura riuscì a partecipare al Gioco delle Coppie statunitense...
Interessante thriller, opera prima della Kendrick, con una buona dose di suspense e con un Daniel Zovatto bravo e inquietante.
Discreta pure la fotografia.
Robusto, avvincente, atipico.
Rosenberg firma un valido dramma carcerario che funziona come denuncia sociale ispirata a fatti realmente accaduti.
Con un grande cast, su cui spiccano le prove di Redford e di Kotto, e con la veemente piccola parte di un allora poco famoso Morgan Freeman.
Ben calibrato, intelligente, inquietante.
Un body-horror dal tema non nuovo, che ricorda Society e Substance.
La codipendenza affettiva non era mai stata così terrificante.....
Un regno bizzarro e poco conosciuto, dal potenziale interessante.
I miceti e le loro incredibili forme e funzionalità, ma soprattutto, i segreti che potrebbero custodire.
Garbato, leggero, piacevole.
Amore, sessualità e amicizia non hanno età.
E neppure certe fantasie erotiche...
In un appartamento fatiscente un vecchio, che non si arrende allo sfratto, decide di vivere nascosto in un angolo della casa che ha chiuso costruendo un muro.....
Sorprendente opera di Bianchini che abbandona l'horror per dare vita ad un dramma psicologico sulla disperazione, sulla solitudine e sui sensi di colpa.
Una interessante rarità nel povero panorama recente del cinema italiano.
Solido, realistico, dolente.
Dramma familiare dal finale inatteso, con la brava e sensuale Jeon Do-yeon ed un grande Choi Min-sik.
Talentuosa opera prima di Jung Ji-woo, priva di concessioni tipiche del genere.
Teso, incalzante, onesto.
Efficace thriller on the road con un buon Kurt Russell ed un ottimo J.T. Walsh, uno dei migliori caratteristi hollywoodiani, scomparso troppo presto.
La trama non è originale ma Mostow riesce a costruire un autentico gioiello di azione e suspense.
Documentario su Gerald Blanchard, il ladro che rubò la 'Stella' di Sissi.
Una delle menti criminali più creative, calcolatrici ed esperte della storia moderna.
Raffinato, umanista, malinconico.
Frantz: un nome, un rimorso, un ossessione, un allusione e il fraintendimento.
Bel melodramma di Ozon, che non tradisce i suoi estimatori.
Cosa nascondono gli scantinati borghesi dell’Austria?
Cimeli nazisti, toys erotici e set sadomaso, poligoni di tiro, surrogati di prole.
Seidl prosegue l'analisi sulla società del suo paese con cinica lucidità.
La realtà, scomoda, dell'Italia dove il boom economico e l'evoluzione dei costumi dei primi anni '60 non erano ancora arrivati.
Girato nel Gargano è un docufilm singolare, crudo, imperfetto ma sicuramente interessante.
Una società ancora arcaica, la linea clausurale tra donne e uomini, la festa sacro-pagana e sacrificale, il lavoro simbiotico con la natura spietata.
Da recuperare.
Originale, incalzante, avvincente.
Un morto assassinato e affetto da peste e la polizia che cerca di circoscrivere il contagio.
Notevole film di Kazan, a metà tra il noir ed il thriller.
Ottime le prove attoriali, tra cui spiccano quella di Zero Mostel e di Jack Palance.
Teso, potente, necessario.
Il sequestro dell'ambasciatore americano ai tempi della dittatura brasiliana.
Una piccola grande vittoria della resistenza contro l'oppressione.
Un biopic che non parte mai, intrappolato in un corridoio infinito...
Racconto surreale, reiterato e ripetuto, con variazioni e libertà di soluzioni.
Non il miglior Dupieux ma non privo di trovate geniali.
Grottesco, incalzante, cinico.
Una commedia nerissima che si trasforma in un incubo ansiogeno.
Altro tassello interessantissimo nella filmografia del talentuoso Caye Casas.
Gradevole, coinvolgente, ingegnoso.
Noir psicologico con un personaggio in preda a pericolose ossessioni.
Opera giocata sull'equivoco e sul dubbio, ben diretta ed interpretata.
Thriller poliziesco ambientato in una sonnacchiosa cittadina di provincia.
Un'opera solida che si poggia sulle spalle di un malinconico e combattuto Benicio Del Toro.
La regia attenta ed essenziale ed un cast in discreta forma danno valore al risultato finale.